Il segretario generale del SUMAI Assoprof tranquillizza gli iscritti (medici, psicologi, biologi e veterinari) allarmati per eventuali tagli alla pensione, secondo quanto previsto dalla legge di bilancio per i dipendenti iscritti all’INPS. “Le modifiche – spiega Magi – lasciano invariato il sistema pensionistico dell’ENPAM”.

“Vorrei tranquillizzare i colleghi specialisti ambulatoriali convenzionati e transitati alla dipendenza in attività e iscritti all’ENPAM, all’ENPAP, all’ENPAB e all’ENPAV rispetto ai cambiamenti previsti dalla prossima Legge di Bilancio”. Così Antonio Magi segretario generale del SUMAI Assoprof spiega che i cambiamenti previsti dalla Finanziaria “impattano solo sul sistema pensionistico dei  medici iscritti all’INPS, lasciando dunque invariato quello dell’ENPAM. Le modifiche toccano principalmente i medici con contributi INPS fino al 31 dicembre 1995, che avranno un sistema pensionistico misto (retributivo e contributivo). Le novità, ripeto, riguardano pertanto solo i medici iscritti all’INPS”.

Quota 103

“Per l’uscita anticipata – aggiunge – si mantiene il requisito di 62 anni di età e 41 anni di contributi, ma l’assegno pensionistico sarà calcolato col metodo contributivo, con un tetto di circa 2.250 euro lordi mensili fino a 67 anni. Inoltre, le finestre di attesa per la pensione si allungano a 6 mesi per i privati e a 9 per i pubblici, prolungando l’età di pensionamento effettiva”.

Riduzione dei rendimenti per i soli medici iscritti all’INPS

“C’è un taglio sulla parte retributiva delle pensioni calcolata col vecchio sistema per coloro con anzianità contributiva fino a 14 anni e 6 mesi al 31 dicembre 1995. La riduzione va dal 23,87% all’1,27%”.

“I medici dipendenti iscritti all’INPS si pongono fondamentalmente due domande. La prima: se anticipando il pensionamento si possono evitare i tagli e la risposta è negativa, a meno che non si riesca a ottenere la pensione dal 1° dicembre 2023, cosa difficoltosa per i tempi di preavviso richiesti per le dimissioni (6 mesi); la seconda: se ci sono altre vie per evitare riduzioni pensionistiche. È consigliato, per chi può, raggiungere i 14 anni, 6 mesi e 1 giorno di contributi prima del 1996, attraverso riscatti reali o figurativi, prima del 31 dicembre 2023, per evitare l’aumento dei costi di riscatto”.

“Quindi nessun problema per i convenzionati e per quelli transitati alla dipendenza iscritti all’ENPAM e per i colleghi specialisti iscritti all’ENPAP, all’ENPAB e all’ENPAV.

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