Speranza Iossa, coordinatrice SUMAI Assoprof Donne, torna oggi, 8 marzo, a chiedere la giusta attenzione verso quei diritti al femminile troppo spesso dati per acquisiti ma che tali non sono.

Come è noto nella specialistica ambulatoriale convenzionata è fortemente presente la componente femminile quale contributo significativo alle attività specialistiche territoriali volte alla tutela della salute della popolazione nel rispetto di quanto previsto dai livelli essenziali e uniformi di assistenza e con modalità rispondenti al livello più avanzato di appropriatezza clinica e organizzativa.

Tuttavia il noto problema regionale di carenza del numero di ore settimanali di specialistica territoriale si ripercuote negativamente su molte attività specialistiche in termini di equità e qualità dei servizi resi al cittadino e da erogare nel rispetto delle disposizioni previste al riguardo dal DM 77.

Le specialiste ambulatoriali per di più nello svolgimento della assistenza sanitaria territoriale “diretta” risultano particolarmente a rischio e costituiscono il gruppo di maggiore vulnerabilità rispetto alle più varie tipologie di violenza, dalle minacce agli abusi, dal mobbing alle molestie, dallo stalking allo straining.

Tra qualche giorno, il 12 marzo, ricorre per il secondo anno la “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari” istituita con la Legge n.113 del 14/8/2020 finalizzata a promuovere una cultura che condanni ogni forma di violenza nei confronti di chi lavora in sanità e coincide con la Giornata europea promossa dal Consiglio degli ordini dei medici europei (CEOM).
L’ 8 e il 12 marzo sono quindi, anche per noi specialiste ambulatoriali, due date quanto mai correlate e importanti.

A tal riguardo risultano oltremodo funzionali tutte le attività di comunicazione e informazione sul tema delle aggressioni al personale sanitario, come per esempio la campagna 2020 dell’OMCeO di Roma contro le aggressioni ai medici all’insegna del “Difendiamo chi difende la nostra salute” o il docufilm “Notturno” di FNOMCEO.

E’ altresì molto importante promuovere sul tema specifiche campagne di informazione sia rivolte all’interno dei luoghi di lavoro — con corsi residenziali e a distanza — sia rivolte all’esterno a favore degli utenti dei servizi e alla cittadinanza in generale, per approfondire la conoscenza del fenomeno e delle sue conseguenze.

La nostra Rete chiede quindi, ancora una volta, la giusta attenzione alla tutela dei diritti al femminile, dati per acquisiti, quale la IVG, nonché alla tutela sociale per maternità, affido condiviso e genitorialità.

Nella speranza di poter presto fare a meno di questa attenzione precipua: nella speranza, cioè, che presto non ce ne sia più bisogno.

Speranza Iossa, coordinatrice SUMAI Assoprof Donne

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