“Il Sumai ha cambiato la mia vita perché è cambiata la mia percezione della vita”

Nelle parole di Tiziana Guastafierro (biologa) il racconto di come la precarietà diventi una condizione di vita investendo ogni aspetto del quotidiano. “Rispetto agli altri – dice Tiziana – mi sentivo sempre un passo indietro”.


Laureata alla Federico II di Napoli, ho conseguito un dottorato di ricerca in biologia umana e genetica e una specializzazione in patologia clinica alla Sapienza di Roma. Per circa dieci anni ho fatto ricerca, andando avanti con assegni su assegni fino a quando il responsabile del laboratorio in cui lavoravo è andato in pensione, lasciandomi senza rinnovo dell’assegno di ricerca. A quel punto, era il 2014, mi è crollato il mondo addosso.

Ma non mi sono arresa. Ho cominciato a far girare il mio CV fino a quando, alla festa di compleanno di un amichetto di mia figlia, ho incontrato una mamma che lavorava all’ Ospedale Sandro Pertini di Roma come anestesista. Le ho dato il mio curriculum e lei l’ha portato in ospedale. Da quel momento ho ricominciato praticamente da zero come volontaria, nonostante avessi anni di esperienza e pubblicazioni alle spalle. La strada più semplice forse sarebbe stata quella di andare via, lasciare questo Paese, ma ho deciso di restare.

E così dal 2014 per alcuni anni ho fatto la volontaria fino a quando ho sentito parlare del Sumai. Avendo poche informazioni sono andata sul sito del sindacato dove ho trovato il contatto della referente sindacale per i biologi, che mi ha spiegato come fare domanda per entrare in graduatoria. Ho iniziato a sostituire alcuni colleghi dell’ Ospedale Pertini, a collaborare con altri reparti arrivando a produrre alcuni lavori pubblicati su riviste nazionali e internazionali. Il primo maggio dello scorso anno ho concorso per un incarico come specialista convenzionato e ho avuto le mie prime ore, 7, a tempo indeterminato che dopo sei mesi sono diventate 14.

Da quel momento è cambiata la mia percezione della vita. Il precariato è una condizione totalizzante che investe ogni aspetto del tuo quotidiano: sei precario in tutto, non solo nel lavoro, io mi sentivo sempre un passo indietro rispetto agli altri. A quei colleghi che si trovano nelle mie stesse condizioni, ovvero da anni “parcheggiati” all’Università senza certezze per il futuro, consiglio di iscriversi al Sumai, cominciare a fare sostituzioni per crescere in graduatoria ed arrivare a fare il lavoro per cui abbiamo studiato.

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