Diversi giornali ieri hanno riportato una notizia riguardante un episodio discriminatorio nei confronti di una giovane biologa palermitana che ha inviato il suo cv al centro di ricerca oncologico di Aviano per chiedere uno stage.

Come risposta alla ragazza, per errore, è stato inoltrato uno scambio di mail tra il personale del centro di ricerca in cui due dipendenti parlando della ragazza si scrivevano tra l’altro: “Figurati se andiamo a prendere una da Palermo”. La giovane biologa a quel punto ha pubblicato ‘il carteggio’ ricevuto per sbaglio sul suo profilo social e a quel punto è scoppiato un caso. Il direttore dell’istituto di ricerca friulano, incontrando la stampa nel tentativo di sedare le polemiche, ha detto che è sua intenzione contattare la giovane biologa per spiegarle come sono andate le cose e per dirle che si è trattato di un “fraintendimento”.

Per Loredana Di Natale, coordinatore area biologia SUMAI Assoprof, però quello del centro di ricerca oncologico di Aviano “è un comportamento assolutamente inqualificabile. Alla giovane collega palermitana esprimo la solidarietà mia personale e di tutti i biologi ambulatoriali del SUMAI Assoprof che operano su tutto il territorio nazionale.

“A questo punto poco importa che il direttore del centro abbia detto che è sua intenzione contattare la collega biologa per spiegarle come sono andate le cose e per dirle che si è trattato di un ‘fraintendimento innescato, in realtà, dal desiderio di offrire un consiglio e non certo una discriminazione’, resta comunque grave – conclude Di Natale – e lo dico da siciliana, che ci sia ancora chi emargina le persone in base al luogo di nascita”.

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